lunedì 14 marzo 2011

CAMPANILISMI

Ferrara, marzo 2011
Ho scattato questa foto a Ferrara, e credo che racchiuda un po' lo spirito della città, se la interpreto bene... un salame appeso al soffitto, due rioni che si sfidano, le biciclette che osservano. Adoro questa città, dolce vivere tranquillo in mezzo a tesori dell'arte e tortelli alla zucca.

mercoledì 2 marzo 2011

10 COSE PER CUI VALE LA PENA VIVERE

Feltrinelli ha aperto il sito ufficiale del nuovo libro di Roberto Saviano "Vieni via con me", tratto dall'omonima trasmissione. Fin qui nulla di particolare, a parte che la trasmissione era un bellissimo pugno nello stomaco.

Andando però a curiosare, ho scoperto una cosa veramente bella: alla sezione "le 10 cose" si può inserire l'elenco delle 10 cose per cui, per ciascuno di noi vale la pena vivere: tutto! Tutto quello che ci fa sorridere la mattina, tutto quello che ci consente di alzarci dal letto e affrontare un nuovo giorno, che ci appassiona e che ci rende "uomini". Dalle cose più personali, ai valori dell'umanità, tutto ciò che per noi rende il mondo un posto migliore.

Alcune saranno selezionate da Saviano e lette nelle presentazioni del libro in giro per l'Italia. A parte forse il fatto che è un'operazione pubblicitaria come altre, in realtà secondo me è un momento di riflessione che tutti noi dovremmo fare,  anche ogni giorno: renderci conto, ogni volta, che non esiste solo il brutto, i problemi che ci assillano, le piccole banalità, ma pensare un momento che di cose meravigliose nella nostra vita ce ne sono molte.

Forse fare un elenco ci può aiutare a perseguirle un po' più consapevolmente, per poter dire che ogni giorno non è andato sprecato.

Ecco le mie 10, un po' personali, ma per me essenziali (forse potrebbero essere anche 20, 100 o migliaia):
1. Mio marito e mia figlia (ex aequo)
2. La possibilità di dare a mia figlia un mondo migliore
3. La voglia di vedere ogni giorno qualcosa di positivo nel mondo
4. La speranza che le cose positive nel mondo aumentino sempre
5. Tutti i libri che devo ancora leggere
6. Tutti i film che devo ancora vedere
7. Tutti i viaggi che devo ancora fare
8. La voglia di avere un altro bambino
9. Un buon piatto di pasta e un bicchiere di vino
10. Tutte le risate che ancora mi aspettano

martedì 1 marzo 2011

BIL BOL BUL!!

Ritorno dopo un po' di silenzio (in questo periodo le buone notizie proprio scarseggiano) per segnalare una bella iniziativa a Bologna: la quinta edizione di
Bil BOl Bul, il Festival del Fumetto, invaderà Bologna e le sue strade dal 2 al 6 marzo.

Di solito in queste occasioni Piazza Maggiore si riempie di installazioni e tavole di grandi disegnatori... ma non mancano mostre, incontri e rassegne, come quella su Vanna Vinci al Museo Civico Archeologico. E poi quest'anno il tema mi pare molto bello: il dialogo tra fumetto e letteratura.

Perché tutte le forme d'arte devono dialogare, comunicare, confondersi e creare nuovi generi e nuove idee.

lunedì 21 febbraio 2011

venerdì 18 febbraio 2011

DAL MOLO - ON THE DOCK

Marina di Ravenna, Febbraio 2011

Marina di Ravenna, Febbraio 2011
Ho fatto queste foto durante una domenica al mare con mio marito, qualche ora di pausa dalla nostra adorabile pupa, per ritrovarci un po'.
Non c'è niente ddi più romantico del mare d'inverno, tranquillo, con il sole pallido all'orizzonte... in attesa di qualche viaggio più avventuroso.

I made these pics during a sunday on the sea wih my husband, some hours of break from our lovely girl, to spen some time together.
There's nothing more romantic than sea in winter time, calm, with a white sun in the sky... waiting for some more adventurous trip.

domenica 13 febbraio 2011

IN PIAZZA, IN PIAZZA!!

Torno dal mio silenzio stampa di qualche giorno, per dare la bellissima notizia delle manifestazioni in piazza che si sono tenute in tantissime piazze d'Italia dove migliaia di donne (chi dice come Repubblica, un milione) per mandare un messaggio forte e chiaro: non ci sono solo le Ruby, le Nicole e le escort!!!

L'Italia è piena di donne che lavorano tutti i giorni, che non usano il sesso come merce di scambio, che tutti i giorni si destreggiano fra i propri figli, la famiglia, il lavoro e lo fanno egregiamente, senza chiasso, e dando vita a migliaia di storie positive: queste sono le storie che dovrebbero essere conosciute nel mondo e non le patetiche festicciole che riempiono i giornali oggi.

E la cosa tremenda è che, prima di oggi, lungi dal provocare ribrezzo e pietà, queste donne passavano come un modello vincente, in cui escort diventava un epiteto quasi affascinante, mentre non significa altro che prostituta, tale e quale quelle che si trovano sui viali di notte, con la differenza che queste ultime sono povere persone ridotte in schiavitù.

Invece dobbiamo dire che non la pensiamo così, che non è il nostro sogno fare le soubrette con le labbra gonfie, ma studiare, pensare, scrivere e realizzarci.

Finalmente un segnale forte da parte delle donne e degli uomini che le sostengono...

Di seguito il link al Corriere, la Stampa, il New York Times e il  Guardian. 

martedì 1 febbraio 2011

IL MARE ALLA FINE DEL MONDO - THE SEA AT THE END OF THE WORLD

Fisterra, Spagna, Agosto 2009

Fisterra, Spagna, Agosto 2009



In Galizia, a quasi cento chilometri da Santiago, si trova un luogo fuori dal tempo: Fisterra, ovvero Finis Terrae, la fine del mondo.

E' lì il chilometro zero del Cammino, è lì, in questo sperone di roccia battuto dal vento lungo la Costa della Morte, che finisce l'Europa ed inizia l'oceano atlantico.

Mentre eravamo lì, appoggiati alle rocce, il vento non finiva mai di fischiarmi nelle orecchie; mi sembrava quasi di poter vedere un altro continente al di là del mare.


In Galicia, at about eighty miles from Santiago, there's a place out of time: Fisterra, or Finis Terrae, the end of the world.

In that place, there's mile zero of the Route of Santiago; on that wind-blown rock on the Costa da Morte, Europe ends and the Atlantic Ocean begins.

While we were standing there, leaning by the rocks, the wind never stopped to whisper at my ears; it almost seemed to me that I could see another continent beyond the sea. 

domenica 30 gennaio 2011

THE WAY TO SANTIAGO

Santiago de Compostela, Spagna, Agosto 2009
Trombettista, Santiago de Compostela, Spagna, Agosto 2009
 Siamo arrivati alla magica Santiago de Compostela nelle prime ore di un mattino di sole intenso, insieme ai pellegrini che completavano il loro viaggio. Le espressioni dei loro visi, sfiniti ma entusiasti, mi ha riempito di emozione.

Ad aggiungere magia, mentre camminavamo sul balcone del Museo, abbiamo sentito il suono limpido di una tromba nell'aria tersa, abbiamo allungato lo sguardo e visto questo trombettista che suonava, con la sua figlioletta, in cima ad una torre, tra bandiere sventolanti. Un momento incantato.


We arrived in the magical Santiago de Compostela in the first hours of a sunny morning, together with the pilgrims that were finishing their trip. The expressions on their faces, tired but enthusiastic, filled me with emotion.

To add magic, while we were walking on the museum balcony, we heard the clean sound of a trumpet in the bright air, we took a look and saw a trumppaet player, playing with his little daughter, up on a tower, among flying flags. An enchanted moment.

venerdì 28 gennaio 2011

ART FIRST: BOLOGNA SI RIEMPIE DI ARTE!

Visto che la cultura e l'arte sono due delle cose più belle che esistano, ecco una buona notizia per tutti i cittadini di Bologna e per chi ha voglia di passare un weekend a passeggiare tra opere d'arte e monumenti aperti in via straordinaria.

Nel weekend più freddo dell'anno (28-31 gennaio), come da tradizione, torna ART FIRST, la fiera internazionale dell'arte contemporanea di Bologna, che quest'anno giunge alla sesta edizione e che raccoglie centinaia di espositori da tutto il mondo: pittura, scultura, videoinstallazioni per la gioia degli occhi di migliaia di visitatori.

Ma la cosa più bella, almeno per me, la White Night, che sarà domani sabato 29 gennaio, e che porterà per le strade di Bologna, manifestazioni, installazioni, sculture, ma anche aperture straordinarie di palazzi storici, musei e gallerie, fino a tarda notte.

Per esempio due anni fa ho visitato il meraviglioso complesso di San Colombano, in via Parigi, normalmente chiuso al pubblico, chiesa, sede di scavi archeologici, ed oratorio, in cui era stato allestito un concerto per pianoforte; ma anche la sala di anatomia dell'Archiginnasio, la chiesa sconsacrata di San Giorgio in Poggiale, in via Nazario Sauro, la Casa Saraceni, in via Farini... e molto altro.

Per due giorni, Bologna si trasforma in un luogo magico, in cui l'arte dialoga con il pubblico, si rende accessibile in luoghi impensati, ti stupisce e fa spalancare la bocca per la meraviglia. e' sufficiente alzare la testa in giro per la strada!

Scaricate la mappa di tutte le installazioni al seguente indirizzo: http://www.artefiera.bolognafiere.it/eventi/art-white-night/

e leggete l'articolo di Repubblica Bologna: http://temi.repubblica.it/repubblicabologna-arte-fiera-2011/?ref=HREC2-8

domenica 23 gennaio 2011

NON SI E' MAI TROPPO GIOVANI! NEVER TOO YOUNG!

Ogni tanto dovremmo tornare a credere che essere giovani è un pregio, un elemento a favore, e non un ostacolo... soprattutto nel mondo del lavoro! Mi piace pensare che se mia figlia avrà un'idea geniale, a 25 o anche solo a 18 anni, troverà qualcuno che crederà in lei!


Non era il sogno di tutti noi,  da piccoletti, diventare dei ragazzi prodigio? Io ero convinta che avrei scritto il mio primo libro a sedici anni e sarei diventata il fenomeno editoriale d'Italia... come potete vedere non è così, ma se qualcuno ha il talento, in qualunque campo, perché no?

Questa è una delle tante storie di talenti scappati dall'Italia, in cerca di opportunità: la storia di Augusto Marietti, Marco Palladino e Michele Zonca, rispettivamente 22, 21 e 28 anni, ricorda un po' quella dei creatori di Facebook.   E siamo franchi: se Mark Zuckerberg fosse stato Italiano, probabilmente non avremmo mai ritrovato i nostri compagni delle elementari.

Giovani e promettenti, con un progetto  in testa sulle nuove tecnologie, dopo aver cercato invano fondi e sponsor in Italia, hanno deciso di fare il grande passo: hanno guardato oltreoceano, alla culla della new economy, la Silicon Valley. E lì la giovane età è stata finalmente considerata un punto a favore, da persone sicuramente più lungimiranti che nel nostro paese.

Oggi i tre ragazzi hanno fondato e dirigono Mashape, un sito rivolto agli sviluppatori, che consente di creare app in un'ora: a finanziarli con 100.000 dollari, gli investitori di Youtube, che hanno visto al di là delle loro facce da ragazzi, delle scarse attrezzature e delle stanzette dove vivevano all'epoca.
Oggi tornano in Italia, come persone che ce l'hanno fatta. Complimenti!

Di seguito la notizia del Corriere della Sera: http://www.corriere.it/cronache/11_gennaio_20/tre-milanesi-rifiutati-in-Italia-che-hanno-sfondato-nella-Silicon-Valley_1ef7b94c-246f-11e0-8269-00144f02aabc.shtml


Sometimes we should believe again that youth is a value, a favourable element, and not an obstacle... most of all in the business community! I want to believe that when my daughter will have a brilliant idea, at 25 or even at 18, she will find someone who will trust her!

All of us, in their childhood, wanted to become an enfant prodige. I was sure that I would have written my first book at the age of sixteen  becoming the Italian literary stand-out... as you can see it did not happen, but if someone is talented, in any field, why not?

This is one of many stories of talented people escaped from Italy, in search of an opportunity: the story of Augusto Marietti, Marco Palladino e Michele Zonca, 22, 21 and 28 years old, reminds me in some ways the Facebook's creators one.  And let's be honest: if Mark Zuckerberg had been Italian, probably we wouldn't have found our first grade schoolmates.

Young and promising, with a new tech  project in their mind, after a vain fund research in Italy, decided to make the big pace: they took a look on the other side of the ocean, in the new economy birthplace, Silicon Valley, where finally young age has been considered a pro by people definitively more far-sighted that in our country.

Today, the three guys have founded Mashape, a website for developers, that allows to create an app in one hour: they have been financed with 100,000 dollars by Youtube investors, that saw something beyond their young faces, scarce equipment and  poor room they shared at that time.

Now they come back to Italy, as someone who made it. Congratulations!

Here the article in Italian newspaper Corriere della Sera: http://www.corriere.it/cronache/11_gennaio_20/tre-milanesi-rifiutati-in-Italia-che-hanno-sfondato-nella-Silicon-Valley_1ef7b94c-246f-11e0-8269-00144f02aabc.shtml

giovedì 20 gennaio 2011

SUNFLOWERS ARE LOVED EVERYWHERE...

Ponte de Lima, Portogallo - Agosto 2009
Innsbruck, Austria - Agosto 2010
Amo i girasoli, e mi piace fotografarli dovunque riesco a trovarli. Sono uno dei fiori più amati... Anche con il cielo grigio riescono a mettere allegria e a portare un raggio di luce nella nostra vita. Sono sempre positivi!

I love sunflowers and I like to take a shoot wherever I find them. They are some of the most loved flowers... Even with grey sky they bring happiness and a ray of light in our life. They're always positive!

mercoledì 19 gennaio 2011

IN GIAPPONE LE DONNE GUADAGNANO PIU' DEGLI UOMINI

Per una volta sono femminista, e annuncio con un po' di orgoglio una notizia, che sarà anche materialista, ma che fa piacere a noi donne... è avvenuto il sorpasso epocale: per la prima volta nella storia da qualche parte, le donne guadagnano più degli uomini.

E' avvenuto in Giappone: nel paese del Sol Levante, l'ufficio per il sondaggio sulla famiglia ha comunicato che l'anno scorso le donne single hanno avuto un reddito più alto degli uomini. Anzi, mentre i guadagni degli uomini risentivano della recessione, quelli delle donne hanno continuato il proprio incremento.

L'apporto di nuova energia lavorativa da parte delle donne è essenziale per quel paese, e in generale per il mondo: perché nessuno se ne accorge? A volte non ce ne accorgiamo nemmeno noi donne...

Di seguito la notizia sul sito del Corriere: http://www.corriere.it/editoriali/11_gennaio_19/geisha-a-chi-le-donne-in-giappone-ora-guadagnano-piu-degli-uomini-federico-fubini_37c25038-23b4-11e0-a3c4-00144f02aabc.shtml

martedì 18 gennaio 2011

CHI VORRA' SEDERSI QUI??

Galatina, agosto 2008
Gli incontri estivi nelle città deserte sono sempre interessanti: dopo l'uomo con la testa a libro, ecco la sedia volante.
Agosto salentino, ore tre del pomeriggio, cielo blu e in giro nemmeno un'anima... ed ecco che incontro questa sedia abbarbiccata su un muro: sarà forse un riposo per uccellini stanchi? O sarà un promemoria per continuare la numerazione?

lunedì 17 gennaio 2011

L'ENERGIA DEI PICCOLI COMUNI

In un momento in cui non facciamo certo una bella figura all'estero, vorrei rispolverare una storia di qualche tempo fa, che dimostra come un'altra Italia sia possibile e bella.

E' quella di Tocco di Casauria, un paesino abruzzese finito addirittura sulla copertina del NY Times per aver risistemato il proprio bilancio nella maniera più virtuosa possibile: dotandosi di un sistema di turbine eoliche, e generando talmente tanta energia elettrica da soddisfare le esigenze del comune e da essere venduta con profitto.

Lo stesso quotidiano americano riconosce con sorpresa come in un paese "conosciuto più per i propri rifiuti che per la coscienza ambientale" ci sono comuni che sono esempi positivi di ecosostenibilità ed imprenditoria.

Infatti per Tocco di Casauria la scelta dell'eolico è partita prima di tutto da esigenze economiche di sistemazione del proprio budget: ciò non toglie che una scelta motivata dalla necessità, si sia rivelata anche una scelta buona (in ogni senso), a tal punto che i cittadini non pagano nemmeno la tassa sui rifiuti.

A volte, quelle che sembrano le realtà più legate al passato, sono poi quelle che capiscono qual è il futuro migliore a cui puntare.

Qui trovate il link alla notizia del Sole 24 ore:http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-09-29/eolico-york-times-mette-133332.shtml

sabato 15 gennaio 2011

ROSES

Milano, gennaio 2010
Qualche fiore per dare grazia a questo nebbioso gennaio...

mercoledì 12 gennaio 2011

A CHERNOBYL TORNANO LE PIANTE

E' una zona ancora completamente disabitata per chilometri, ma la natura sta ritornando a Chernobyl: la notizia dal sito del quotidiano La Stampa  che annuncia come da un recente controllo, sia risultato che varie specie di piante, di cui alcune molto rare, stanno ricominciando a crescere nell'area del disastro.

Era il 26 aprile 1986 quando il reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, al confine con la Bielorussia, esplose letteralmente, generando una nube radioattiva che contaminò Russia, Scndinavia ed Europa e provocando il più grande disastro ambientale della storia moderna.

All'epoca facevo la quinta elementare e ricordo ancora che per più di un mese, nonostante il bel sole che vedevamo dalle finestre, non ci fu permesso di andare a giocare in cortile, e mia madre aveva bandito insalata e latte.

In realtà, quella che per noi sembrava solo un piccolo contrattempo, fu una tragedia immane: 336.00 persone furono evacuate, e moltissime sono morte nel giro di poco tempo, per colpa degli effetti delle radiazioni: ancora oggi le aree intorno alla centrale sono disabitate per chilometri, molte persone continuano a morire di tumore e leucemia, e tantissimi bambini nascono con gravi malformazioni.

Gli scienziati non si spiegano il perchè di questo fenomeno, che per me non può che essere un segno di speranza, ma una delle ipotesi è quanto meno suggestiva: secondo lo scienziato ucraino Martin Hajduc, nella notte dei tempi, la terra era fortemente radioattiva, ma le piante iniziarono a riprodursi ugualmente. Forse quella capacità è rimasta nel loro codice genetico sino ad oggi.

La natura supera tutto.

sabato 8 gennaio 2011

AVERE LA TESTA TRA I LIBRI...

Largo de Sao Carlo, Lisbona, Portogallo - Agosto 2009
Largo de Sao Carlo, Lisbona, Portogallo - Agosto 2009
 Era un pomeriggio d'agosto bellissimo, di quelli che vedi solo in città con il cielo blu cobalto, i muri dei palazzi bianchi bianchi, nessuno in giro; eravamo seduti all'ombra in questa piazza, davanti al teatro dell'opera, a riposarci un po' dopo aver visto il Museu Do Chiado... e chi spunta? Quest'uomo con la testa a forma di libro... allegoria di come dovremmo essere, o sogno di letteratura?

giovedì 6 gennaio 2011

A BOLOGNA I RICERCATORI PIU' BRAVI

Ieri ho letto su Repubblica on Line un articolo che mi ha reso orgogliosa e che dovrebbe davvero far riflettere un pochino coloro che alle università e scuole pubbliche non dedicano altro che tagli: infatti secondo i ricercatori italiani residenti all'estero, riuniti nella Virtual Italian Academy, il miglior istituto per la ricerca in Italia è l'Alma Mater di Bologna (in cui anche la sottoscritta ha studiato, e che nonostante tutte le lamentele è ancora un'ottima università, anche confrontata con le università straniere super sponsorizzate).

In ogni caso, nei primi dieci posti figurano 7 atenei pubblici - CNR, Università statale di Milano, Università di Padova, Roma la Sapienza, Statale di Torino, Istituto di Astrofisica - mentre il primo istituto privato si piazza all'ottavo posto ed è il San Raffaele di Milano, seguito dall'Università di Firenze, e dall'Ente Nazionale Tumori, ente di diritto pubblico.

La classifica è basata sul numero di scoperte di rilievo effettuata da scienziati e ricercatori che operano nelle suddette istituzioni e poi ripartita per il numero di posti di lavoro, secondo un criterio statistico e - ovviamente- scientifico.

E pensare che questi cervelli, di cui dovremmo solo essere fieri e che dovremmo coltivare con cura, devono destreggiarsi tra borse di studio che non arrivano, concorsi che non si fanno, posti precari agognati e mai raggiunti... non mi sembra molto giusto, o no?

mercoledì 5 gennaio 2011

SFERE ARTISTICHE

Museo fondazione Serralves, Oporto, Portogallo, Agosto 2009

Museo fondazione Serralves, Oporto, Portogallo, Agosto 2009

Museo fondazione Serralves, Oporto, Portogallo, Agosto 2009 
Ho visto questa bellissima opera al Museo Serralves, un luogo incantato appena fuori Oporto, in Portogallo. Erano stupende, un mare di sfere grandi come me, ricoperte di colori e graffiti, sul pavimento di un'enorme sala vuota.

Ho cominciato a fotografarle, ed è venuto fuori una specie di mare marziano, di curve e sfumature.

Purtroppo non presi nota dell'autore ed ora non riesco a rintracciarlo... spero che le foto della sua opera gli piacciano.

martedì 4 gennaio 2011

20 anni fa la Uno Bianca

Oggi un post che non è per niente una buona notizia, ma che è necessario per non dimenticare: per noi bolognesi una pagina di sangue impressa nella memoria.

Il 4 gennaio 1991, al pilastro, quartiere di Bologna, c'è una macchina con 3 carabinieri a bordo, Otello Stefanini, Andrea Moneta e Mauro Mitilini, che compie il solito giro di pattuglia. Non lo finirà mai.

Ai killer della Uno Bianca, i fratelli Savi ed i loro complici, basta convincersi che, con un sorpasso, vogliano prendere la targa della loro auto, per decidere di ucciderli tutti: 222 proiettili per 3 uomini.

E così quella notte tremenda rimane nella storia della nostra città come la "Strage del Pilastro", nelle pagine peggiori, con la strage del 2 agosto, l'omicidio di Marco Biagi... e tutti noi, che abbiamo più di 20 anni, ce le ricordiamo bene.

In realtà gli omicidi sono stati ben ventiquattro, carabinieri, benzinai, commercianti, ma anche persone che sono state liquidate senza un motivo, solo per aver visto in faccia quei criminali, quei mostri squallidi, convinti di poter avere in pugno la città, ma in effetti solo oscene figure del sottobosco della malavita.

Voglio ricordare in particolare oggi un ragazzo di 21 anni di Zola Predosa, Massimiliano Valenti, ucciso perché aveva assistito ad uno scambio di auto dopo una rapina in banca. Lo portarono via travestiti da carabinieri e lo uccisero senza pietà. Lo ricordo perché Zola Predosa è il paese della provincia di Bologna dove vive la famiglia di mio marito, quel ragazzo lo conoscevano, la madre di mio marito mentre mi raccontava questa storia aveva ancora negli occhi il terrore di chi l'ha vista veramente.

Andate a vedere le foto nello speciale di Repubblica Bologna, o leggete l'articolo del Corriere Bologna guardate quella uno blu con la scritta rossa, e non dimenticate.

lunedì 3 gennaio 2011

WIRED LIBERA LE PIAZZE

Wired fonte di ispirazione come al solito... cosa ne sarebbe di questo blog senza quel giornale? Su richiesta della mia dolce metà segnalo l'editoriale scritto dal direttore Riccardo Luna sul numero di questo mese "Un giorno faremo la rivoluzione (intanto liberiamo una piazza)".

Ammiro Wired per la sua mentalità fortemente propositiva, per l'idea che anche una piccola iniziativa può cambiare il mondo e che bisogna iniziare a vedere quanto c'è di positivo intorno a noi. Ed ecco il senso di questo editoriale: è arrivato il momento di fare, creare, proporre.
Qualunque cosa: un blog, un'idea, una notizia, un'invenzione.
Solo creando, le possibilità diventano infinite; le risorse che ci sono adesso, col tempo diventeranno sempre più scarse, e non possiamo fare altro che cercarne di nuove.

WIred suggerisce anche come: con la rete ovviamente, la grande risorsa di tutti, in cui è possibile, per ciascuno di noi, creare valore, creare cultura, esprimere il proprio punto di vista.

Quindi non rivoluzione che distrugge il passato, ma che crea futuro.

E per dimostrare materialmente questa idea, Wired comincia con un regalo ai cittadini di Milano: "libera" piazza Cadorna con una rete wireless gratuita, a cui tutti potranno accedere. E invita tutti a fare altrettanto, con il proprio palazzo, la propria strada, per creare una nuova rete, sempre più grande e sempre più libera.

Credo che mio marito diventerà il liberatore del nostro condominio...

sabato 1 gennaio 2011

IL MISTERO DI ANGKOR

Tempio di Bayon, Angkor Wat, Cambogia - Agosto 2008

Tempio di Angkor Wat, dettaglio, Cambogia - Agosto 2008
Sono stata in Cambogia in viaggio di nozze (Thailandia e Cambogia) due anni fa, e, a parte il caldo torrido che mi costringeva a correre in camera in preda a mal di testa feroci, ho trovato i templi di Angkor la cosa più affascinante e misteriosa che io abbia mai visto. Un complesso gigantesco, il più grande complesso di templi del mondo, nascosto in mezzo alla giungla, di cui il mondo sa ancora relativamente poco...
Danzatrici divine e centinaia di visi scolpiti nella pietra, cunicoli e portici attraversati da gigantesche radici d'albero... altari votivi nascosti nell'ombra usati ancora oggi sono la testimonianza di una civiltà ricchissima e meravigliosa, che neanche decenni di sanuinosa dittatura sono riusciti a cancellare.

Paese amato!