lunedì 13 febbraio 2012

ETERNIT: 16 ANNI AI MANAGER

Questa notizia riapre un capitolo doloroso della storia d'Italia, e cioè la storia di tutte quelle persone morte per il proprio lavoro, ma anche solo perché colpevoli di abitare in un paese in cui si trovavano stabilimenti altamente inquinanti, che rilasciavano nell'aria che respiravano, nell'acqua che bevevano, sostanze così tossiche da generare tumori, malformazioni e  morte.

Non sto parlando di Chernobyl, ma di cittadine tranquille come Casale Monferrato, Broni, o anche Bari, e nomi come Eternit, Fibronit, quartieri denominati zona rossa o zona gialla, a seconda della vicinanza alle fabbriche e del numero di decessi.

Già dal 1962 si sapeva che la polvere sottilissima e iperinfiltrante che l'amianto produceva, massimamente volatile e che si diffondeva ovunque, provocava mesotelioma, un tumore che colpisce polmoni e pleura, oltre all'asbestosi, ma in queste città si è continuato a produrre impunemente sino al 1986, anno di chiusura. Da allora, la malattia, che ha un periodo di incubazione di circa 30 anni, ha portato a più di 1600 morti solo nel comune i Casale Monferrato e zone limitrofe, e ancora oggi versano in grave pericolo di malattia tutti coloro che hanno vissuto in tali zone sino alla fine degli anni ottanta.

E adesso finalmente, con una sentenza storica alla quale tante altre vittime guardano, il Tribunale di Torino ha condannato il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, 65 anni, e il barone belga Louis De Cartier, 91 anni, amministratori della Eternit, a 16 anni di reclusione ciascuno.  I due rispondevano di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche.

Purtroppo queste condanne, data l'età dei due imputati, avranno efficacia prevalentemente simbolica, ma hanno segnato una svolta nella responsabilizzazione penale di chi, per il proprio guadagno, ha consapevolmente
 condannato a morte migliaia di persone, anche solo con un comportamento omissivo. Alle vittime, sono stati riconosciuti, a titolo di risarcimento, complessivi 95 milioni di Euro.

A questa sentenza guardano con speranza anche le associazioni delle vittime di altre zone colpite anche se ora la vera emergenza è la bonifica definitiva dei siti contaminati.

Questi i link alle notizie su Corriere e Repubblica.

Vi invito anche a visitare i siti dell'Associazione Vittime Amianto  e AFEVA e a leggere le testimonianze di coloro che ancora soffrono.

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